Voto e Valutazioni nella Scuola
Contrastare l’ansia e l’ossessione della media dei voti, è l’obiettivo che un liceo di Milano ha deciso di perseguire attraverso un progetto di ricerca in collaborazione con la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università la Bicocca di Milano. Lo scopo è quello di sperimentare una nuova metodologia di valutazione.
È stato, così, deciso di abolire la pagella del primo quadrimestre, rinunciare ai voti numerici sulle verifiche e interrogazioni sostituiti con giudizi: una sorta di accompagnamento formativo al miglioramento.
Valutare il processo di apprendimento che l’alunno sta seguendo invece del prodotto, ovvero il compito in classe e/o interrogazione.
La scuola in questo caso intende sperimentare come “funziona” una nuova metodologia di valutazione. Si dimentica, però, che la valutazione e/o risultato è conseguente alla stima, coscienza, conoscenza, consapevolezza che il ragazzo ha di sé; cioè: quello che il sistema educativo è chiamato a fare. Nella scuola, il ragazzo costruisce il proprio sé sulle esperienze scolastiche, perciò deve avere un riscontro tangibile, quantificabile, che gli viene offerto attraverso una programmazione portata avanti per obiettivi temporalmente correlati e conseguenti, step by step. Spesso non si va avanti se lo step precedente non è stato superato; la valutazione numerica/voto segnala lo stato di avanzamento e/o stallo utile al ragazzo e all’insegnante, ma con valore solo funzionale.
La sperimentazione invece che dovrebbe essere fatta, dovrebbe essere sulla metodologia di insegnamento come suggerito nel libro “ La scuola dell’assurdo, psicologia e potere”. L’ansia che i ragazzi sperimentano, nella maggioranza dei casi, è dovuta al loro processo cognitivo alterato e ridotto dall’uso indiscriminato della tecnologia per cui è necessario un nuovo metodo rieducativo del loro modo di apprendere piuttosto che un nuovo metodo di valutazione.