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Da Intelligenza Emotiva a Conoscenza Consapevole; il percorso che l’attuale psicologia deve percorrere

Da Intelligenza Emotiva a Conoscenza Consapevole; il percorso che l’attuale psicologia deve percorrere

Perché conoscenza consapevole e non intelligenza emotiva? Cercheremo di dare risposta a questa quesito spostando il punto di vista secondo la teoria biologica della mente di Bernardini Alba.

Secondo la teoria sopra nominata, il processo comportamentale, oggetto di studio della psicologia, è la capacità di pianificare una risposta (fase tre dal soggettivo all’oggettivo) utile/adatta ai bisogni del soggetto nel contesto/realtà in cui vive la sua esperienza. Tale processo si identifica con il processo motorio-cognitivo. L’elaborazione sincrona delle informazioni, che provengono dai due spazi in correlazione (interno ed esterno) sul sistema di riferimento corpo, è il presupposto per un buon funzionamento del processo stesso. Il “fuori tempo” delle informazioni, è, invece, la causa della “crisi decisionale” (pianificazione della risposta) che, nei casi più severi, determina la richiesta di aiuto allo psicologo.

Quale deve essere, allora, l’intervento dello psicologo? Secondo Bernardini Alba è necessario intervenire sulla fase uno del processo motorio-cognitivo-comportamentale; dall’oggettivo al soggettivo in modo da recuperare il sincronismo delle informazioni sul sistema di riferimento corpo. In questo modo il soggetto può recuperare la consapevolezza del proprio agire/risposta (la crisi decisionale), la funzionalità della relazione e mantenere la sua soggettività in accordo con una conoscenza consapevole.

Cosa fa invece l’attuale psicologia? Lo psicologo clinico interviene sulla relazione sociale (fase tre del processo dal soggettivo all’oggettivo) rispecchiando fedelmente il modo di procedere della dialettica classica (vedi l’origine del pensiero tesi) e della neuroimmagine e di tutto il modo tradizionale di intendere il processo mentale. Questo suo intervento viene attuato in modo privilegiato attraverso il colloquio con il paziente con il quale cerca di stabilire una relazione a due in un setting predeterminato. Ciò che rende possibile questa relazione è la dinamica emozionale che spinge il soggetto alla consultazione e lo psicologo all’ascolto.

Cosa comportano questi due differenti approcci? In entrambi l’emozione/motivazione è determinante. In accordo con Freud, infatti, la emozione/motivazione determina l’investimento di energia e dà origine al comportamento; ma la teoria biologica della mente ha fatto un passo avanti importante e decisivo ed è riuscita a completare il percorso che Freud iniziò ma non riuscì mai a concludere e cioè dare le basi biologiche alla coscienza/conoscenza. Ciò è stato possibile perché Bernardini Alba ha preso in considerazione per la prima volta:

  • l’energia muscolare come energia “tipo”;
  • i due aspetti dell’energia (onda e quantum) separatamente elaborati nei due emisferi e
  • lo spazio interno/corpo, negletto fino al suo intervento, diventa invece sistema di riferimento su cui l’energia/informazioni dei due spazi si allinea e sincronizza nell’unità di tempo. Questa considerazione di base ha portato a:
  • mettere al centro della conoscenza l’energia muscolare,la percezione del sé/corpo.
  • dare le basi biologiche alla coscienza, e
  • dare significato allo spostamento/uso dell’energia dei due spazi.

E’ la consapevolezza dell’uso dell’energia che genera l’intuizione/motivazione/emozione per la pianificazione della risposta/comportamento. E proprio per questo è il significato che deve essere recuperato attraverso l’esperienza motoria consapevole intervenendo nella prima fase del processo cognitivo. l’intelligenza non deriva dall’emozione ma è la consapevolezza del significato/uso dell’energia che genera l’emozione/intuizione per una risposta adattiva.

Lo psicologo clinico attuale invece, partendo dalla narrazione generata dalla crisi decisionale del soggetto, cerca di ricostruire un’altra narrazione secondo una versione differente sebbene legata alla realtà psichica; cioè: attraverso l’ascolto, cerca di attivare un cambiamento. L’informazione/energia uditiva, però non è in grado di portare a coscienza/consapevolezza i cambiamenti suggeriti, pertanto il cambiamento comportamentale sarà il frutto di un addestramento di un convincimento in virtù di una dinamica emozionale comune (intelligenza emotiva per l’attuale psicologia), più che il risultato di un atto consapevole soggettivo del paziente. In pratica lo psicologo usa lo stesso principio che usa la psicologia sociale quando pubblicizza un prodotto e suggerisce un certo comportamento; usa il legame emotivo che lo psicologo coltiva per entrare in relazione con il paziente e far accettare una realtà interpretata in modo diverso in cui il regista non è il paziente: l’intelligenza appunto non deriva dall’emozione.

Questa è la psicologia che l’attuale società vuole perché l’individuo sia facilmente “addomesticabile” e ubbidiente ai suoi bisogni; argomento trattato nella tesi: “Violenza e coscienza nella difesa del sé” (www.albabernardini.it). Sempre in questa tesi abbiamo anche dimostrato come questo tipo di politica porti alla staticità, a mancanza di iniziativa, di creatività, mancanza di lavoro e predisposizione a comportamenti disattivi e patologici. Come antidoto a questa situazione noi abbiamo proposto un sistema educativo che porti il soggetto a strutturare un sé consapevole/cosciente attraverso un nuovo approccio metodologico che tenga in considerazione i principi della teoria biologica della mente di Bernardini Alba.

Per concludere l’intervento dello psicologo per il paziente è parziale e temporaneo, nella scuola è deleterio e controproducente. L’intelligenza emotiva rende il soggetto un oggetto, la conoscenza consapevole rende l’uomo/soggetto libero di prendere decisioni adattive.

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