Cura e Assistenza Vs Inclusione e Innovazione: Rivoluzione Copernicana dopo COVID-19
PREMESSA: alla base della discussione di questo argomento deve essere considerata la teoria biologica della mente di Bernardini Alba e la riformulazione che essa ha fatto della psicologia delle masse di Freud (vedi Staticità e Totalitarismo in tesi www.albabernardini.it). Conseguentemente si afferma che uomo e società condividono lo stesso processo che nel primo corrisponde alla struttura del sé/processo cognitivo e nella società alla struttura/organizzazione della stessa. In accordo con la teoria biologica della mente, e i due principi di base della psicologia delle masse, le caratteristiche di tale processo sono:
- A – la motivazione/bisogno (Eros per Freud) che dà origine al processo/risposta/comportamento; nella società costituita dovrebbe esprimere la motivazione condivisa dagli individui componenti quella società.
- B – il processo cognitivo/struttura del sé, governato in tutti dalle stesse leggi (teoria biologica della mente (passaggio dall’oggettivo al soggettivo; suggestione per Freud) per cui è possibile comprendersi, comunicare e condividere.
DISCUSSIONE:
(Staticità e Totalitarismo), l’attuale società sulla base della logica dialettica (processo cognitivo tradizionale) e con il contributo determinante delle tecnologie, sostenuta da una politica miope e di parte ha risposto solo ai bisogni della classe dirigente dando origine a un processo cognitivo deficitario nell’uomo con disturbi del comportamento (mancanza di motivazione, incapacità decisionale, comportamenti violenti), da un lato, e dallo altro ha prodotto un inquinamento ambientale con alterazione degli equilibri biochimici e fisici che ha portato all’attuale pandemia COVID-19.
in accordo con i principi base espressi ai punti A e B, consideriamo la pandemia COVID-19 come il prodotto di questa società e le variabili 1-7 prese in considerazione, mancate risposte ai bisogni dell’individuo; come di seguito:
- crollo dei profitti/mercati finanziari a livello globale
- uomo drasticamente ridotto nel numero, nelle sue capacità intellettive con comportamenti disadattivi-patologici.
- flussi migratori (aree ricche, aree povere).
- società multietniche
- disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze (difficoltà economiche).
- sovrapproduzione e disoccupazione (staticità, povertà)
- clima devastato nel suo equilibrio biologico e fisico.
Le variabili in esame evidenziano l’esistenza di profonde e numerose differenze nella società attuale; causa degli odierni conflitti per bisogni non soddisfatti. Conseguentemente alle caratteristiche del processo cognitivo sopra illustrate, la classe dirigente ha potuto trasferire nella individuo/massa l’obiettivo primario di sé stessa: il profitto/potere (come risposta alla motivazione della sua paura di sopraffazione) a sostituzione dei bisogni propri dell’individuo incapace ormai di riconoscerli.
Se, in accordo con la teoria biologica della mente, prendiamo in considerazione le tre fasi del processo cognitivo, emerge quanto segue:
- Il profitto/risposta (fase 3, top-down) alla motivazione della classe dirigente è posta all’inizio del processo cognitivo dell’individuo.
- la struttura del sé (fase 1 e 2, button-up), la consapevolezza delle informazioni non è debitamente considerata; l’individuo è, perciò, incapace di avere una sua motivazione, quella che persegue non gli appartiene ed è una sola (staticità, totalitarismo e comportamenti disadattivi).
Ciò comporta, inoltre, la negazione dei diritti umani; il soggetto è stato deprivato della conoscenza del suo sé delle sue potenzialità e della capacità e libertà di giudizio e previsione (riduzione delle capacità logiche e della creatività).
Quanto illustrato, è una pratica dimostrazione con relative conseguenze del modo di intendere il processo cognitivo tradizionale: il punto di partenza è predeterminato, è un processo cognitivo unidimensionale. (vedi Origine del Pensiero in tesi www.albabernardini.it). Allo stesso modo la ricerca scientifica è predeterminata e inizia le sue indagini e formula le sue ipotesi dalla neuroimmagine/risposta al processo cognitivo-comportamentale, per esempio (vedi hikikomori e COVID-19). Per riassumere, secondo noi, accanto a una politica miope, tre fattori fondamentali hanno causato l’attuale crisi globale.
- un processo cognitivo deduttivo unidimensionale (logica dialettica).
- l’uso incontrollato della tecnologia.
- la globalizzazione
Per uscire dalla attuale catastrofe e ricominciare appare evidente il bisogno di un cambiamento sostanziale nella struttura/processo cognitivo dell’uomo e della società; con una rivoluzione copernicana in cui il punto di partenza del suo processo venga ribaltato. In accordo con la teoria biologica della mente, il processo cognitivo/consapevolezza del sé comincia con l’acquisizione delle informazioni nello spazio intra ed extra personale (fase 1 e 2,) e poiché la sola energia che permette la strutturazione tridimensionale/spaziale dei percorsi neurali e la memorizzazione delle informazioni è quella muscolare con il corpo che si eleva a sistema di riferimento, la classe dirigente deve imparare, seppure con meraviglia, che il bisogno assoluto/la priorità deve essere data alla educazione/scuola di base. L’educazione e/o rieducazione delle potenzialità dell’uomo devono essere perseguite attraverso una nuova metodologia che educhi prima di tutto all’abile gestione dell’energia muscolare per porre le basi della struttura del sé/consapevolezza e ridurre le differenze che l’attuale società ha contribuito a moltiplicare.
Per poter invertire la rotta è necessario:
- restituire allo uomo la consapevolezza (nelle sue diversità culturali, religiose, economiche, di razza, di genere, di disabilità)
- sviluppare una economia sostenibile a salvaguardia del clima e del pianeta.
- mettere la tecnologia al servizio dell’uomo sotto il suo controllo e non vice versa.
L’obiettivo a cui si deve guardare, quindi, è l’educazione e/o rieducazione per tutti in relazione alle loro diversità per giungere alla struttura consapevole del sé.
A dimostrazione di quanto sopra esposto vogliamo ora prendere a modello il Sistema Educativo Italiano, espressione dell’attuale società.
In Italia da tempo, si è affrontato questa sfida che si è creduto di risolvere includendo i ragazzi con difficoltà di apprendimento nel corso normale di studi. Ma la sua attuazione pratica basata sulla logica dialettica e l’uso delle tecnologie in sostituzione dell’apprendimento consapevole, ha creato però un drammatico deterioramento nell’intero sistema educativo italiano che si è tradotto nel sociale in dispersione scolastica, riduzione degli obiettivi, abbassamento delle competenze, accentuazione delle differenze tra Nord e Sud e non da sottovalutare l’aumento dei comportamenti disadattivi e violenti.
L’errore è sempre lo stesso e lo ritroviamo analizzando il significato della parola inclusione. Letteralmente significa includere un elemento allo interno di un insieme. Questa parola viene usata in diversi ambiti in cui assume sfumature diverse; nella fusione di metalli, per esempio, l’inclusione di ossidi di metallo/le differenze indebolisce il getto della fusione (insieme). Si ritiene utile riferirsi a questo significato come una metafora per meglio comprendere:
- – l’inclusione del diverso in ambito educativo-sociale e
- la necessità del recupero del diverso “l’ossido di metallo” affinché l’insieme/società riduca le differenze/criticità e si rafforzi.
Il termine letterario inclusione riferito allo individuo (nel contesto sociale) è però riduttivo perché presuppone passività come un ossido di metallo e non prevede partecipazione al processo di fusione. Allo stesso modo non sottintende una rieducazione/recupero del diverso. Secondo la superata ricerca scientifica accademica il diverso è irrecuperabile dal momento che lascia fuori la fase 1 e 2 del processo cognitivo. Proprio in questi termini è stata intesa l’inclusione del diverso nel sistema educativo italiano (legge 170/2010) che pertanto spiega il suo fallimento.
L’aspetto positivo di questa esperienza è che ha costretto un insegnante (Alba Bernardini), non un clinico, a fare ricerca sulle sue cause e a formulare la teoria biologica della mente. Sulla base di tale ricerca, per INCLUSIONE si deve intendere il processo dinamico-educativo che porta alla consapevolezza di sé per poter dare risposte adeguate in un cotesto politico-socio-economico globale in continua e rapida evoluzione.
CONCLUSIONE:
Appare, però, necessario l’intervento di una politica illuminata per far sì che la ricerca motivata dell’insegnante, che proprio perché motivata dal bisogno reale è riuscita ad arrivare alla verità scientifica, possa essere messa in pratica a vantaggio della scuola di base e non solo della classe dirigente/management che, la utilizzerebbe per aumentare ancora di più le differenze così come attualmente sta facendo. Se così non fosse non si potrebbe dare una spiegazione al fatto che dopo 12 dodici anni dalla sua formulazione non venga ancora applicata e si impedisca la sua sperimentazione su più vasta scala per rispondere ai bisogni di una scuola disastrata, destrutturata che non aiuta i ragazzi in difficoltà e ostacola quelli “normali”; le statistiche confermano il basso livello di preparazione e la bassa percentuale dei laureati nel paese Italia. Allo stesso modo nel mondo “scientifico” si raggiungono risultati eccellenti nell’intelligenza artificiale, da un lato, e dallo altro si continua a ritenere valide teorie ormai superate come “neuroni specchio” (G. Rizzolatti e Col.), per esempio. Si finge di ignorare le cause dell’autismo, il recupero del linguaggio come abilità acquisita ritenendola ancora abilità innata; e non per ultima si impedisce alla psicologia di diventare una vera scienza. Sembra che uno dei maggiori obiettivi per ottenere profitti dell’attuale società insieme alla divulgazione di informazione più o meno vere debba essere quello di mantenere l’individuo malato, bisognoso di cure e assistenza e non promotore di sviluppo e innovazione; a conferma ancora una volta di come l’attuale società narcisista usi il soggetto come fosse un oggetto.
Rivoluzione Copernicana significa investire sulle potenzialità umane di tutti partendo dalla fase 1 e 2 del processo cognitivo (da sempre ignorata) per ottenere consapevolezza, salute e benessere come risposta (fase 3 del P.C.) e ridare al soggetto la sua dignità di individuo unico e irripetibile, creativo e innovativo in armonia con sé stesso e l’ambiente naturale in cui vive e dovrebbe avere un sicuro posto di lavoro per esprimere il proprio potenziale. investire in educazione (come sopra intesa) ha come ritorno benessere, sviluppo e profitti, investire in profitti ha come ritorno, disuguaglianze, conflitti, staticità, pandemia.