Si è creato, così, una rivoluzione copernicana; fino adesso, infatti, si è sempre sostenuto che la conoscenza/il processo mentale derivasse dalle informazioni/energia provenienti dallo spazio esterno. La teoria biologica della mente, invece sostiene che l’energia del mondo esterno acquista significato solo se si allinea nell’unità di tempo sul sistema di riferimento muscolo-scheletrico del corpo. Il deficit è un deficit percettivo e consiste nel “fuori tempo”.
Questa nuova prospettiva ha reso possibile:
- individuare le basi biologiche della coscienza e mettere in correlazione i processi fisiologici con quelli psicologici.
- Far diventare la psicologia, che del comportamento si occupa, una scienza.
- Individuare la causa del deficit percettivo
- Recuperare il deficit e rieducare il processo cognitivo comportamentale.
- Fornire un supporto teorico scientifico al suggerimento dato da Freud secondo il quale individuo e società condividono lo stesso processo cognitivo, psicologico, comportamentale.
La tecnologia dell’attuale società, se male utilizzata impedisce alle informazioni provenienti dallo spazio esterno di acquisire significato, impedendo l’allineamento delle informazioni provenienti dai due spazi e dando origine a deficit cognitivi e comportamenti disadattivi. La scuola che del processo mentale si occupa, deve prendere in considerazione quei fattori che possono alterare lo sviluppo stesso e fare azione di prevenzione e/o di recupero. Per questa ragione ha bisogno di aggiornarsi continuamente nel metodo e nei contenuti per riuscire nelle sue finalità e procedere di pari passo con i cambiamenti sociali.
Poiché ora si conosce come si sviluppa il processo mentale/comportamentale, la scuola può e deve intervenire con scienza e coscienza. La politica deve imparare a guardare alla scuola come motore trainante di progresso e sviluppo senza mai dimenticare che individuo e società condividono lo stesso processo evolutivo. Poiché il processo mentale è oggetto di studio anche nei traumi e/o insulti neurologici è necessario definire i rispettivi campi di intervento tra clinica e scuola.
Pubblicazioni
I suoi articoli sono stati pubblicati da International Journal of Bioelectromagetism: “The cognitive and rehabilitative process in the passage from objective to subjective on a single case study” Vol. 11, N°2 pp 91-96 (2009); da Minerva Medica: “Autism: a new perspective” Proceedings del XI Congresso di European Federation for Research in Rehabilitation (2011); sempre da Minerva Medica: “From Objective to Subjective in Language” Gazzetta Medica Italiana Archivi medici 2015. Università di Perugia 2018: “Violenza e coscienza nella difesa del sé” titolo della tesi di laurea. Questo ultimo lavoro rappresenterà la linea che ci guiderà in questo percorso.