12 Giugno 2019
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L’introduzione del mio libro
La ricerca è stata fatta sul processo cognitivo di ragazzi dotati, normali e sub-normali. I risultati hanno messo in evidenza la relazione tra deficit sensoriali-motori e deficit cognitivi. Inoltre, intuizione, abilità spaziali, abilità cognitive e abilità matematiche, in particolare, sembrano essere strettamente correlate.
Prendendo in considerazione a) l’ipotesi che le difficoltà mostrate da soggetti RHDquando devono creare un modello mentale da un testo visivo, come un cartoon, potrebbero dipendere dalla incapacità a percepire gli oggetti, b) il successo del metodo di Betty Edwards che è basato sulle abilità percettive, e c) in accordo con la teoria della psicologia cognitiva sul processo cognitivo, abbiamo preso in considerazione la percezione e l’elaborazione dello stimolo.Questa ricerca si propone tre scopi; primo provare che il processo cognitivo di base dipende dalle abilità di percepire il mondo esterno che, a sua volta, dipende dall’abilità di percepire il proprio corpo; cioè dalla propriocezione. Il secondo è di provare la relazione tra propriocezione e abilità matematiche (come processo cognitivo), terzo un programma riabilitativo è possibile per mezzo di esperienze motorie.
Lo spazio interno ed esterno sono stati messi in correlazione: l’apparato neuro-muscolo-scheletrico è stato considerato come un sistema che invia informazioni afferenti dello spazio interno. La modalità somato-sensitiva e quella visiva sono state prese in considerazione; la prima come la modalità che porta informazioni dello spazio interno, la seconda come la modalità che porta informazioni dello spazio esterno. In virtù del meccanismo di trasduzione dell’energia, il processo dell’energia muscolare e il processo dell’energia che viene dal mondo esterno è stato identificato in un solo processo. La propriocezione è stata considerata la costante di riferimento tra i due spazi in correlazione ed i segnali elettrici con alta e bassa frequenza generati dall’energia e dal suo spostamento sono stati presi come il linguaggio che i due ambienti hanno in comune. Questa nuova prospettiva ci ha indotto a sostenere: 1) che la percezione dell’energia e il suo movimento nello spazio esterno segue lo stesso processo dell’energia muscolare e del suo movimento nello spazio interno (corpo), 2) che il processo cognitivo non solo dipende dal processo percettivo ma si identifica in esso in un solo processo, 3) che le alte frequenze spaziali potrebbero condurre informazioni riferite all’energia, mentre le basse frequenze spaziali potrebbero portare informazioni relative al movimento di quella stessa energia, 4) che i segnali elettrici con alta frequenza spaziale potrebbero essere separatamente elaborati nell’emisfero sinistro, mentre quelli con bassa frequenza potrebbero essere elaborati nell’emisfero destro ed entrambi parteciperebbero alla ricostruzione dell’immagine dopo uno scambio di informazioni tra i due emisferi con un processo simile a quello della trascrizione del DNA, 5) che la teoria elettrofisiologia di R: Llinas potrebbe essere possibile, e 6) che il sincronismo tra le informazioni dello spazio interno ed esterno permette il passaggio dall’oggettivo al soggettivo.
Un metodo riabilitativo, basato su questi principi è stato elaborato e testato con un soggetto RHD. I risultati sono stati improvvisi e inaspettati rendendo possibile il recupero dei deficit percettivi e cognitivi che il soggetto aveva mostrato all’inizio.