La teoria biologica della mente di Bernardini Alba ha preso in considerazione come si struttura il sé per dare una risposta al comportamento violento dell’attuale società.
Per rafforzare la teoria è stato riportato anche la sperimentazione del metodo relativo su due soggetti: ASD e DSA. Questo punto di vista ribalta il tradizionale concetto del processo mentale e dà una nuova interpretazione alla origine del pensiero e al linguaggio. Esso porta inoltre a sostenere che individuo e società condividono lo stesso processo evolutivo. L’attuale società tecnologica avanzata, quindi, è stata analizzata nei suoi particolari aspetti. Lo scopo è stato quello di individuare quelle caratteristiche che possono influire sulla struttura del sé e causare un comportamento violento come risposta. Si è partiti dall’osservazione
1) del crescente aumento di alunni DSA,
2) di come i nostri ragazzi siano sempre più disconnessi dalla realtà e sempre più connessi alla realtà virtuale attraverso smartphone, video giochi, pubblicità, mass media ecc.,
3) del bullismo e cyber bullismo,
4) della dipendenza, senza droga, dal gioco d’azzardo.
Si è voluto così indagare come l’uso di attrezzi tecnologici possa influire sulla struttura del sé, sul processo cognitivo. La conclusione a cui si è pervenuti è che la prevalente esposizione a informazioni visive e uditive (realtà virtuale) a scapito di esperienze percettivo-motorie (realtà fattuale), dia origine a un processo cognitivo deficitario che si esteriorizza in difficoltà di apprendimento e in comportamenti disadattivi e violenti. Poiché la ricerca è ora in grado di dare una spiegazione scientifica a tale fenomeno, è possibile un programma di prevenzione e/o di rieducazione del processo cognitivo attraverso l’istituzione scolastica adeguatamente aggiornata nel metodo e nella didattica.